Forza relativa e dintorni

Cos'è e perchè utilizzarla nelle proprie analisi

Cos'è la forza relativa?

25.11.2018

Quello della forza relativa è un concetto molto popolare fra gli analisti tecnici. Molti infatti sono gli indicatori sviluppati partendo da questo concetto che sostanzialmente rappresenta il calcolo del rapporto fra l’andamento di un titolo (o di un indice di mercato) e l’andamento di un altro titolo (o altro indice di mercato). La forza relativa di cui parliamo non è dunque da confondere con l’indice di forza relativa (RSI - Relative Strenght Index) che invece è un oscillatore che si basa sul momentum e che misura il tasso di incremento/decremento di una serie temporale di prezzi.

Ciò di cui ci parliamo è la "forza" di un titolo, più in generale di un mercato, rispetto ad un altro mercato preso come riferimento.

Spesso viene utilizzata mettendo a confronto:

  • un indice di settore contro un indice generale di mercato, utile ad esempio per valutare i settori più performanti (esempio: Bancari/Ftse Mib, Assicurativi/Ftse Mib,...)
  • oppure un titolo contro il suo indice di settore utile ad esempio per valutare la convenienza relativa dei singoli titoli del settore magari già selezionato a monte (esempio: Mediobanca/Ftse Mib, Intesa S.P./Ftse Mib,...)
  • oppure ancora un titolo contro un altro titolo per valutare ad esempio la convenienza relativa di un titolo rispetto ad un altro (esempio: Banco BPM/Bper Banca,...)

Il calcolo non è altro che un rapporto fra due serie storiche che dà origine ad una terza serie storica sulla quale andare a fare l’analisi come si farebbe su qualsiasi serie storica di un titolo.
Ad esempio, supponendo di essere interessati a selezionare i settori più performanti di un intero mercato, calcoleremmo giornalmente (il discorso si estende anche alla settimana, al mese etc.) il rapporto fra il valore dei vari indici settoriali e il valore dell'indice generale di mercato (es. Ftse Mib etc.). Una volta selezionato il settore più performante potremmo poi essere interessati a selezionare i titoli migliori da inserire in portafoglio. In questo caso valuteremmo le curve della forza relativa ricavate dal calcolo periodico del rapporto fra il prezzo di ognuno dei titoli del settore e il valore dell'indice di settore di riferimento.
È ovvio che non è il valore ottenuto da questo calcoli che ci importa ma piuttosto l'andamento della curva risultante

Una volta ricavata la serie storica della forza relativa si passa a studiarne l’andamento. Una forza relativa crescente indica che il mercato in studio ha delle performance superiori a quelle del mercato di riferimento. All’opposto una forza relativa decrescente indica che il mercato in oggetto perde più del mercato di riferimento o guadagna meno di questo. Dunque se un titolo scende ma scende ad un tasso inferiore a quello del mercato la curva risulterà crescente cosi come per un titolo che sale a tassi superiori a quelli di mercato; viceversa se un titolo sale ma lo fa a tassi inferiori a quelli del mercato di riferimento, la curva risultante sarà decrescente cosi come per un titolo che scende a tassi superiori a quelli del mercato di riferimento.

Nell'immagine che segue è riportato un esempio di indicatore di forza relativa ricavato da uno dei 100 titoli presi in analisi.
Partendo dalla finestra in alto a sinistra e andando in senso orario troviamo:
Nella 1 finestra il grafico del Ftse Mib
Nella 2 finestra un semplice indicatore di forza relativa
Nella 3 finestra un rudimentale indicatore di forza relativa
Nella 4 finestra il titolo in esame

Le regole per il calcolo sono riportate in questa pagina

performance, forza relativa, Ascopiave Quello che notiamo è che:
il titolo mostra una certa stabilità nel periodo considerato (tranne una brusca caduta presto recuperata) contro un mercato in discesa. La linea risultante (3 finestra) è una curva crescente e con trend ben definito. Le curve nelle finestre 2 e 3 sono state realizzate tenendo in memoria tutti i giorni in cui il titolo ha sovraperformato o sottoperformato. La curva nella finestra 3 non è altro che una linea cumulata di +1 o -1 a seconda che il titolo abbia chiuso la giornata meglio o peggio della media di mercato. Nella curva della finestra 2 invece è stata implementata qualche regola in più ma resta sempre una curva basata sulla comparazione fra titolo e media di riferimento.
La media presa come riferimento è la media ponderata dei primi 100 titoli della borsa italiana (le blue-chips appunto) ovvero i titoli del Ftse Mib e del Ftse Mid Cap.

Non si tratta quindi del classico indicatore/oscillatore che fornisce il timing di entrata/uscita dal mercato ma piuttosto di un ottimo indicatore che ci aiuta a selezionare i titoli più performanti e a comporre i portafogli. Anzi, a parere di chi scrive, soprattutto in periodi di trend di mercato, è un indicatore di cui non si può fare a meno, utilissimo nella selezione dei settori e dei titoli migliori, cosa che permette poi di ottimizzare le performances.

Vediamo come calcolare un semplicissimo indicatore di forza relativa per un paniere di 100 titoli (Blue100).

È utile ricordare che questo articolo è scritto a solo scopo informativo e non deve essere considerato come sollecitazione all’investimento. Bluechips.it non garantisce la correttezza dei dati e non si assume responsabilità in merito all’uso delle tecniche riportate.